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Storia della lingua italiana

LA "CELESTE CORRISPONDENZA DI AMOROSI SENSI" - Riflessioni a margine del "Dei Sepolcri" di Ugo Foscolo (1807).

Il carme, composto da 285 endecasillabi sciolti (ovvero, senza alcun schema ritmico), è una lunga e lussureggiante epistola in versi, indirizzata ad Ippolito Pindemonte (letterato veronese, poeta egli stesso, traduttore dell’Odissea di Omero).  La genesi del carme Quest’ultimo aveva compiuto nel 1776 un viaggio in Grecia a cui si allude nel carme foscoliano. Di ritorno, sostando brevemente in Sicilia, ebbe modo di visitare le Catacombe dei Cappuccini di Palermo, dove vengono ancora oggi conservate delle mummie. Tale esperienza colpì profondamente la sensibilità del grecista veronese, in modo da indurlo a comporvi un carme e a rievocarla in una composizione di ispirazione sepolcrale, in risposta alla più nota opera del Foscolo. Il carme Dei Sepolcri venne composto in pochi mesi, tra l’estate e l’autunno del 1806. Venne pubblicato l’anno successivo a Brescia, mentre il poeta era ospite di una sua cara amica (probabilmente l’ennesima amante). Il Foscolo, pur convinto classicista, fu ...

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